Ciao, umano.
No, non sto per morire, da quanto ne so almeno.
Il testamento di cui parlo è una sorta di progetto che mi è venuto in mente riflettendo sull’ipocrisia.
Molto spesso ci diciamo cose che non pensiamo, diciamo sì a cose a cui vorremmo rispondere “ma vaffanc……” e facciamo gesti che non ci appartengono.
Ho pensato: ma visto che abbiamo stipulato questa convenzione, nei paesi più o meno industrializzati, per cui dobbiamo avere un nome, un cognome, un indirizzo di residenza, un codice fiscale ecc., una carta d’identità in cui attestare i nostri dati anagrafici insomma, non sarebbe possibile averne una per le idee che abbiamo in testa?
Mi spiego meglio.
Per fare un colloquio di lavoro, solitamente, a meno che tu non conosca il fratello del cugino del nonno dello zio del nipote dell’azienda x e venga preso per raccomandazione, avrai bisogno di un curriculum vitae, in cui scrivi tutte le tue esperienze lavorative, il background degli studi, gli attestati ecc., che invierai all’azienda x di turno, che ti farà contattare dall’HR di turno, che ti farà aspettare mesi e poi sparirà nel nulla.
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E cosa c’è di comune tra il CV e la carta d’identità?
Questi due fatti ad esempio:
sono entrambi documenti con valenza legale
sono entrambi documenti che dicono qualcosa su di te.
Ora, siamo sicuri che sapere dove sia nato qualcuno, quanti anni abbia, cosa abbia studiato, per quale azienda abbia lavorato possa dirci qualcosa su di lui?
Credo che, per sapere qualcosa su di lui, servirebbe una sorta di documento in cui lui si presenta per quello che è, per le sue idee, per le cose in cui crede.
Bene, il mio testamento è proprio questo, una sorta di curriculum vitae dei pensieri, una carta d’identità di ciò che credo e difendo.
Probabilmente ti chiederai: e cosa dovrei farmene?
Io mi sono immaginato moltissime cose, fantastiche, distopiche, belle, brutte, idiote; te ne elenco un paio.
Immagina la situazione in cui ti conosci con una ragazza/o, non sarebbe se, oltre alle solite richieste tipo “che lavoro fai? Dove vivi? Quanti anni hai?”, ci fosse anche quella del mi dai il tuo CV delle idee? (Devo ancora trovargli un nome commerciale appetibile).
Racconta a chi vuoi di questo progetto.
Non ti piacerebbe sapere chi hai realmente davanti, sapere ciò che lo muove dentro, quali sono i suoi limiti, come interpreta il mondo?
Pensa alla situazione in cui sei ad un colloquio di lavoro, oltre alle tue competenze, l’HR ti chiede il CV delle idee.
Non pensi che sarebbe tutto molto più scorrevole e meno macchinoso quel processo infinito in cui uno lecca l’altro a più non posso e, alla fine, niente di fatto?
Lui saprebbe subito che la tua architettura mentale non appartiene all’azienda e ciao, tanti saluti.
La questione per cui reputo sia fondamentale, invece, è proprio per te stesso.
Io l’ho scritto, e ti assicuro che non è stato per niente facile: capire cosa avessi in testa, come percepisco il mondo, quali sono i miei limiti, cosa credo e cosa difendo.
L’ho scritto per vedere dei miglioramenti, degli sviluppi, delle modifiche che verranno col tempo e sono convinto che sia un esercizio fondamentale anche per te.
Immagina un social in cui ci presentiamo con le nostre idee, con i nostri credi, un social fondato sul dialogo, sul contraddittorio, il cui fine è la verità. (Sono disponibile per progetti commerciali).
Magari sono solo pazzo e ho perso quasi 15 giorni a scriverlo, però l’idea comunque mi piace e mi stimola moltissimo.
Qui sotto ti lascio il link del testamento e, nel tempo, se lo consulterai, spero vedrai dei cambiamenti.
Uno su tutti è la volontà di spiegare, per punti, perché credo che la mia sia una vita felice; come, cioè, i princìpi lì scritti possono portare beneficio a se stessi.
Questo è il link: La mia visione del mondo.
Mi piacerebbe moltissimo se mi scrivessi in privato o nei commenti per criticarmi, per dirmi la tua sul progetto e su ciò che credo.
Detto questo, ti invito a provarci, a scrivere nero su bianco cosa credi che il mondo sia per te e come vorresti che andasse.
Ciao, umano.
A presto e buona giornata,
Corrado
Gran bel post Corrado!
Progetto molto interessante -- senza dubbio mi hai fatto venire voglia di scrivere il CV delle idee (manca il tempo ultimamente però!)
Ho dato una letta al tuo. Un sacco di spunti interessanti, ma una cosa in particolare mi ha sorpreso: accetti il materialismo, l'ateismo, e l'antirealismo morale -- ma non il determinismo.
Pensi che esista il libero arbitrio? (Inteso nel senso libertario, non compatibilista.) Se sì, sono molto curioso di capire come si integra con il resto della tua visione del mondo "disincantata"