Ciao, umano.
Mi sono imbattuto in questo testo non troppo tempo fa, qualche anno, quando ero ancora vegetariano. Lo sono stato per poco più di due anni.
I motivi della scelta sono stati fondamentalmente due:
Vedere se riuscivo a vivere senza carne e pesce.
Vedere gli effetti dell’astinenza.
Il testo è molto interessante e riesce a catturare l’attenzione attraverso le vicende personali.
Un viaggio personale e universale
Il libro inizia con un tono molto personale.
Foer racconta come la nascita del suo primo figlio lo abbia spinto a riflettere seriamente su cosa mettere in tavola.
È una decisione che ha implicazioni profonde, non solo per la salute della sua famiglia, ma anche per il benessere degli animali e del pianeta.
Questa introspezione lo porta a un viaggio di scoperta e ricerca che dura circa tre anni.
Ciò che mi piace, di questo, è il fatto che riesca a mettere in discussione ciò che, molto spesso, noi non riusciamo a fare: il gusto.
La tradizione e i nostri costumi portano tutti i giorni in tavola qualcosa con cui siamo cresciuti e difficilmente dubiteremo sull’effettiva natura etica e sulle conseguenze di questo.
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L’Indagine
Safran Foer non si limita a leggere libri o a fare ricerche online.
Si spinge sul campo, visitando fattorie industriali, impianti di lavorazione della carne e parlando con agricoltori e attivisti.
Questo approccio diretto dà al libro una dimensione vivida e concreta.
Non è solo teoria, ma un resoconto dettagliato di ciò che avviene dietro le quinte dell'industria alimentare.
Le fattorie industriali
Una delle parti più sconvolgenti del libro è la descrizione delle condizioni nelle fattorie industriali.
Safran Foer ci porta nei capannoni dove gli animali vivono stipati, senza mai vedere la luce del giorno.
Le descrizioni sono vivide e a volte difficili da leggere: polli con ossa fragili a causa della crescita accelerata, maiali privati di spazio per muoversi, mucche che vivono in mezzo ai propri escrementi.
È un quadro desolante che fa riflettere profondamente sul prezzo reale della carne a buon mercato.
L’ecologia e la salute
Oltre alla sofferenza degli animali, Safran Foer esplora anche le implicazioni ecologiche della produzione di carne.
Le fattorie industriali sono enormi fonti di inquinamento, contribuendo in modo significativo alle emissioni di gas serra, alla deforestazione e all'uso spropositato di acqua.
Questo non è solo un problema per gli ambientalisti, ma una questione che riguarda tutti noi, considerando l'impatto a lungo termine sul pianeta che lasceremo ai nostri figli.
In termini di salute, il libro mette in luce come la carne prodotta in modo industriale possa essere meno sicura a causa dell'uso massiccio di antibiotici e delle condizioni igieniche discutibili negli impianti di lavorazione.
La particolarità che apprezzo, poi, è che Foer non predica una dieta completamente vegetariana, ma invita a riflettere sul consumo consapevole e sull'importanza di scegliere carne proveniente da fonti sostenibili e responsabili.
Etica e cultura
Un aspetto affascinante del libro è come Safran Foer intrecci la sua indagine con riflessioni culturali e filosofiche.
Mangiare carne non è solo una questione di nutrimento, ma anche di identità culturale e tradizione.
Per molti di noi, certi piatti a base di carne sono legati a ricordi familiari e festività.
Safran Foer riconosce questo legame emotivo, ma ci sfida a considerare se questi piaceri tradizionali giustifichino la sofferenza inflitta agli animali.
Storie di speranza
Non tutto nel libro è desolante.
Egli ci porta anche a conoscere agricoltori e allevatori che praticano metodi sostenibili e rispettosi degli animali.
Queste storie offrono un barlume di speranza e mostrano che esistono alternative alla produzione di massa.
Questi produttori dimostrano che è possibile allevare animali in modo etico e sostenibile, anche se a un costo maggiore.
La Sfida Personale
La vera forza di Se niente importa sta nel modo in cui Safran Foer riesce a rendere personale e urgente una questione globale.
Non si tratta di una semplice denuncia, ma di un invito alla riflessione e all'azione individuale.
Ci sfida a considerare il potere delle nostre scelte quotidiane e l'impatto che possono avere non solo sulla nostra salute, ma anche sull'ambiente e sugli animali.
Una lettura che trasforma
Leggere questo libro, a mio avviso, difficilmente lascia indifferenti.
Che tu decida o meno di cambiare la tua dieta, Se niente importa ti farà sicuramente riflettere più profondamente su ciò che mangi.
Ti fa vedere il cibo non solo come nutrimento, ma come un’esperienza etica e consapevole.
Safran Foer è abile nel mantenere un tono che è al tempo stesso informativo e coinvolgente.
Non predica, ma presenta i fatti in modo tale che sei tu a dover trarre le tue conclusioni.
La sua scrittura è scorrevole, piena di aneddoti e riflessioni personali che rendono il libro una lettura avvincente, nonostante i temi spesso difficili.
L'importanza della riflessione su ciò che mangiamo non può essere sottovalutata.
In un mondo dove le scelte alimentari hanno implicazioni profonde e ramificate, anche la tavola e le scelte che ne vengono sono un'opportunità per fare una scelta consapevole e responsabile.
Non è un invito a diventare tutti vegetariani o vegani, ma di pensare attentamente alle conseguenze delle nostre scelte alimentari.
E questo, in un mondo sempre più interconnesso e fragile, è un messaggio che vale la pena ascoltare.
Edizioni
J. S. Foer, Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?, Guanda, Milano, 2016.
Ciao, umano.
A presto e buona giornata,
Corrado