Questo articolo sarà più lungo del solito perché questo tema mi affascina moltissimo ed è stato parte della mia tesi di magistrale.
Partirò un pochino da lontano, col paradosso della Nave di Teseo, mostrerò le risposte principali e poi andrò al punto, tranquillo.
Quindi, cos’è questa famosa Nave di Teseo?
Il paradosso della Nave di Teseo è un antico dilemma filosofico che esplora la questione dell'identità e della persistenza degli oggetti attraverso il cambiamento. Per farla breve, immagina una nave che, nel corso degli anni, subisce una manutenzione completa durante la quale ogni singolo pezzo della nave è sostituito. La domanda che sorge è: una volta che tutte le parti originali sono state sostituite, la nave è ancora la nave di Teseo? Poi immagina che i pezzi originali vengano poi usati per costruire un'altra nave, identica a quella. Quale delle due navi, quindi, sarebbe la vera nave di Teseo?
Principali risposte
Constitution View
La Constitution View (Teoria della Costituzione) sostiene che un oggetto è costituito dalle sue parti, ma non si identifica semplicemente con esse.
Secondo questa visione, un oggetto come la nave di Teseo può cambiare le sue parti senza perdere la sua identità, perché la costituzione delle parti è vista come una relazione contingente e non essenziale.
In altre parole, la nave di Teseo è costituita dai suoi pezzi di legno, ma non è definita esclusivamente da essi.
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In questa prospettiva, la nave rimane la stessa perché c'è una continuità di struttura e funzione che va oltre i singoli componenti fisici.
Anche se ogni singola parte viene sostituita, la relazione tra le parti e la forma complessiva della nave sono mantenute, permettendo così all'identità della nave di persistere.
Temporal Parts
La teoria delle Temporal Parts (Parti Temporali), conosciuta anche come perdurantismo, suggerisce che gli oggetti esistono in segmenti temporali.
Un oggetto, come la nave di Teseo, è visto come una serie di parti temporali che si estendono nel tempo.
Secondo questa teoria, la nave non è una singola entità statica, ma piuttosto un insieme di istantanee temporali che, collettivamente, formano l'intera esistenza della nave.
Dal punto di vista del perdurantismo, ogni versione della nave in un determinato momento è una parte temporale distinta, ma tutte queste parti sono connesse in una continuità temporale.
Così, la nave dopo la sostituzione delle sue parti è semplicemente un altro stadio della stessa entità temporale.
La nave di Teseo rimane la stessa nel senso che è la somma delle sue parti temporali successive, che tracciano una linea continua di esistenza nel tempo.
Dominant Kind
La teoria del Dominant Kind (Tipo Dominante) affronta la questione dell'identità considerando quale aspetto o proprietà dell'oggetto è più rilevante per la sua identificazione.
Secondo questa teoria, un oggetto può avere più di un tipo o natura, ma un tipo dominante definisce la sua identità.
Nel caso della nave di Teseo, il tipo dominante potrebbe essere la sua funzione come nave, la sua struttura complessiva o il suo scopo originale.
Se il tipo dominante della nave di Teseo è considerato la sua funzione come mezzo di trasporto marittimo, allora la nave rimane la stessa finché continua a svolgere quella funzione, indipendentemente dai cambiamenti dei suoi componenti fisici.
Se invece il tipo dominante è legato ai materiali originali di cui era composta, allora la nave con tutte le parti originali ricostruite potrebbe essere considerata la vera nave di Teseo.
Relative Identity
La teoria dell'Identità Relativa (Relative Identity) suggerisce che la questione dell'identità di un oggetto dipende dal contesto o dalla relazione in cui viene considerata.
Secondo questa visione, un oggetto può essere lo stesso in un certo contesto o relazione, ma non in un altro.
L'identità non è assoluta ma relativa a un criterio o a una categoria specifica.
Nel caso della nave di Teseo, possiamo dire che la nave è la stessa relativamente al criterio della funzione o dell'uso continuo come mezzo di trasporto.
Tuttavia, in un altro contesto, come la composizione materiale originale, la nave potrebbe non essere la stessa.
Quindi, la nave con tutte le parti sostituite è la nave di Teseo in relazione alla sua funzione e continuità d'uso, mentre la nave ricostruita con le parti originali potrebbe essere considerata la nave di Teseo in relazione alla sua composizione materiale.
Dunque: noi cambiamo davvero?
Dato questo riassunto sulla Nave di Teseo, provo ad analizzare tre fattori che, per me, sono fondamentali per ogni uomo sulla Terra affinché egli possa dare senso alla parola cambiamento: il viaggio, lo studio e il dialogo con gli altri.
Ogni esperienza di viaggio, ogni nuovo pezzo di conoscenza acquisito attraverso lo studio e ogni scambio di idee e sentimenti nel dialogo contribuiscono a trasformare l'individuo, arricchendone la mente e il carattere.
Il viaggio, sia fisico che metaforico, rappresenta un potente agente di cambiamento.
Esplorare nuovi luoghi, incontrare culture diverse e affrontare situazioni inaspettate spinge le persone a riconsiderare le proprie convinzioni e ad adattarsi a nuove realtà.
Questa trasformazione può essere vista attraverso la teoria delle Parti Temporali: ogni fase del viaggio aggiunge un nuovo "segmento temporale" alla nostra identità, creando una continuità di esperienze che, sommate insieme, formano l'intera esistenza dell'individuo.
Anche se le esperienze specifiche cambiano, la persona rimane la stessa nel senso che è una somma delle sue parti temporali successive.
Lo studio, d'altro canto, può essere analizzato attraverso la Teoria della Costituzione.
Ogni nuovo pezzo di conoscenza acquisito è come un nuovo pezzo aggiunto alla nostra mente, contribuendo alla nostra crescita intellettuale.
Anche se ogni pezzo individuale di conoscenza è nuovo, l'individuo mantiene una continuità di struttura e funzione: le capacità cognitive e la comprensione del mondo si espandono, ma l'identità personale rimane coerente.
La costante accumulazione di sapere non distrugge l'identità originaria, ma la arricchisce e la trasforma in modo che l'individuo possa adattarsi e prosperare in un mondo in continuo cambiamento.
Infine, il dialogo con gli altri è un processo dinamico che può essere compreso attraverso la teoria dell'Identità Relativa.
Attraverso la comunicazione e l'interazione sociale, condividiamo idee, emozioni ed esperienze che ci influenzano profondamente.
Ogni conversazione e ogni relazione ci offre una nuova prospettiva, permettendoci di vedere noi stessi e il mondo in modi diversi.
La nostra identità può cambiare relativamente ai diversi contesti e relazioni in cui ci troviamo coinvolti.
Tuttavia, nonostante queste trasformazioni, c'è una continuità narrativa e relazionale che ci permette di rimanere riconoscibili a noi stessi e agli altri.
In questo modo, il dialogo non solo ci cambia, ma ci aiuta anche a definire chi siamo in relazione al mondo che ci circonda.
Di nuovo: alla fine cambiamo davvero?
Sì, ritengo che sia fondamentalmente il movimento dinamico più potente e affascinante che caratterizzi l’umano.
Siamo in grado di imparare, cambiare idea, sviluppare concetti, costruire grattacieli, andare sulla Luna (anche se i Terrapiattisti dicono di no), riflettere e guardare i nostri stessi pensieri da lontano.
Nel tempo, col tempo questo ci rende ciò che siamo in un preciso momento, che non è detto sia identico a quello successivo.
Essere umani significa essere pronti a morire ed esperire l’ultimo stadio della metamorfosi: tagliare di netto il cordone ombelicale che ci lega al mondo, alla vita.
La cosa stupenda è che ne siamo coscienti e ci riflettiamo. Abbiamo in mente il limite assoluto del movimento e, nello stesso tempo, ci dirigiamo verso esso attraverso continui passi che ci formano e ci sorprendono.
Siamo, in fondo, una piccola parte di un’intera trama di possibilità non esperite, lasciate aperte, sognate, allontanate.
E tu, mio caro umano, come sei cambiato oggi?
Ciao, umano.
A presto e buona giornata,
Corrado