Ciao, umano.
Ho letto di recente questo testo di Nicola Perullo, che è un professore di filosofia del cibo ed estetica a Pollenzo, all’università di Scienze Gastronomiche.
È un libro molto interessante e che offre una prospettiva completamente nuova sul cibo e l'esperienza estetica.
Lascia che ti racconti un po’ di più su questo testo affascinante.
Fin dalle prime pagine, Perullo ti introduce a un modo di pensare al cibo che va oltre la semplice alimentazione.
Il libro è strutturato in modo tale da accompagnarti attraverso una riflessione profonda sul gusto, non solo come senso fisico, ma come esperienza complessa e multidimensionale.
È un invito a esplorare il cibo non solo con la bocca, ma con la mente e il cuore.
Non so se ti piaccia il cibo, se ami scoprire le materie prime, se ti piaccia andare a fiere, parlare con i produttori, scoprire il lavoro e la passione che sono dietro ad una semplice bottiglia di olio extravergine d’oliva.
Per me, l’enogastronomia in generale è subito amore, da sempre, ora e più in là ancora.
Il concetto di gusto
Una delle prime cose che noterai è come Perullo demolisca la concezione comune del gusto.
Non si tratta solo di papille gustative e ricette, ma di un'interazione tra corpo, mente e ambiente.
È sorprendente come riesca a spiegare che il gusto non è solo una questione di preferenze individuali, ma di esperienze condivise e contestualizzate.
Perullo ti fa capire che il gusto è un’esperienza estetica simile a quella dell’arte.
Così come l’arte non è solo una questione di tecnica o di stile, ma di emozione, contesto e interpretazione, anche il cibo diventa un medium attraverso il quale esprimiamo e percepiamo mondi interi.
Immagina di essere in un ristorante stellato, ma anche di mangiare un semplice piatto di pasta fatto in casa: entrambe le esperienze, sebbene diverse, possono portarti a riflettere sulla bellezza e sul significato del gusto.
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L'importanza del contesto
Un altro aspetto fondamentale che Perullo sottolinea è l'importanza del contesto.
Non puoi veramente capire il gusto di un cibo se non consideri dove, quando e, soprattutto, con chi lo stai mangiando.
Il contesto arricchisce l'esperienza gustativa, dandole una dimensione più profonda.
Pensa all'ultima volta che hai mangiato qualcosa di speciale durante una vacanza o in un'occasione particolare: il ricordo di quel pasto è legato indissolubilmente alle circostanze in cui si è svolto.
Perullo fa un ottimo lavoro quando spiega come il contesto culturale, storico e sociale influenzi il nostro modo di percepire il gusto.
Il cibo diventa un mezzo per esplorare identità e tradizioni, e il gusto una porta d'accesso a esperienze culturali più ampie.
Questo rende ogni pasto un’opportunità per immergersi in una storia diversa, per capire meglio il mondo e gli altri.
Il ruolo dell'estetica
L'estetica del gusto è un altro tema centrale nel libro.
Perullo argomenta che il piacere estetico derivato dal cibo non è inferiore a quello che possiamo provare di fronte a un’opera d’arte.
Questa visione eleva l'atto del mangiare a qualcosa di molto più significativo e nobile. Il piacere estetico del cibo è fatto di sensazioni, emozioni, ricordi e significati, tutti intrecciati in un'esperienza unica.
Una cosa che mi ha colpito molto è come Perullo parli dell'importanza della bellezza nel cibo.
Non si tratta solo di presentazione o estetica visiva, ma di un'armonia complessiva che coinvolge tutti i sensi.
L'odore, il sapore, la consistenza e persino il suono del cibo che mastichi possono contribuire a creare un’esperienza estetica completa e appagante.
Non ti soddisfa vedere un bell’impiattamento, un accostamento cromatico azzeccato, un profumo nuovo?
La filosofia del gusto
Perullo ti guida anche attraverso una riflessione filosofica sul gusto, attingendo a concetti di estetica, fenomenologia e teoria critica.
Non preoccuparti, non è troppo accademico o difficile da seguire.
Al contrario, riesce a rendere accessibili idee complesse, aiutandoti a capire come il gusto possa essere un’esperienza cognitiva e sensoriale al tempo stesso.
Un punto interessante è come il gusto possa essere visto come una forma di conoscenza.
Egli suggerisce che attraverso il gusto, apprendiamo qualcosa sul mondo e su noi stessi.
È una conoscenza che non è solo intellettuale, ma anche corporea ed emozionale.
Questo rende il gusto una forma di esperienza che ci coinvolge totalmente, in modo olistico.
Il gusto e l’identità
Il cibo, secondo Perullo, è strettamente legato alla nostra identità.
Ciò che mangiamo, come lo mangiamo e con chi lo mangiamo dice molto su chi siamo.
Ogni scelta alimentare riflette valori, tradizioni e preferenze personali.
Questo rende il cibo non solo un bisogno fisiologico, ma anche un mezzo per esprimere e costruire la nostra identità.
Pensa a come ti senti quando mangi un piatto che ti ricorda la tua infanzia o quando sperimenti una cucina completamente nuova.
In entrambi i casi, il cibo agisce come un ponte tra il passato e il presente, tra il familiare e l'ignoto.
Perullo esplora questo aspetto in modo molto affascinante, mostrando come il gusto possa essere un modo per navigare tra le diverse dimensioni della nostra esistenza.
Pratiche di degustazione
Per tua fortuna, l libro non si limita alla teoria, ma offre anche spunti pratici su come migliorare la tua esperienza gustativa.
Perullo suggerisce di avvicinarsi al cibo con consapevolezza e attenzione, proprio come faresti con un’opera d’arte.
Questo significa prendere il tempo di osservare, annusare, assaporare e riflettere su ciò che stai mangiando.
Lo hai mai fatto?
Una pratica interessante che Perullo descrive è quella delle degustazioni guidate.
Queste possono aiutarti a sviluppare una maggiore sensibilità ai sapori e a comprendere meglio le complesse interazioni tra gli ingredienti.
È come imparare a leggere tra le righe di un testo, scoprendo significati nascosti e sfumature che altrimenti ti sfuggirebbero.
L'etica del gusto
Perullo affronta anche il tema dell'etica legata al cibo.
Parla di come le nostre scelte alimentari abbiano un impatto non solo sulla nostra salute, ma anche sull'ambiente e sulla società.
Questo ci porta a riflettere su cosa significa mangiare in modo responsabile e sostenibile.
L'autore ci invita a considerare il cibo come un atto etico, in cui le nostre decisioni influenzano il benessere degli altri esseri umani e del pianeta.
Questa prospettiva amplia il concetto di gusto, facendolo diventare una questione di giustizia e sostenibilità.
Ogni pasto diventa un'opportunità per fare scelte consapevoli che riflettano i nostri valori e il nostro rispetto per il mondo che ci circonda.
Come te lo riassumo?
Un viaggio attraverso il mondo del gusto, che ti invita a vedere il cibo come un’esperienza estetica e filosofica.
Attraverso una serie di riflessioni profonde e pratiche, capisci meglio il ruolo del cibo nella tua vita e nella società.
Leggendo questo libro, scoprirai che il gusto non è solo una questione di preferenze personali, ma un modo di connettersi con il mondo e con gli altri.
È un invito a vivere il cibo con consapevolezza, apprezzando ogni singolo boccone come un’opera d’arte e un atto di amore verso te stesso e gli altri.
Edizioni
N. Perullo, Il gusto come esperienza: Saggio di filosofia ed estetica del cibo, Slow Food, Bra, 2016.
Ciao, umano.
A presto e buona giornata,
Corrado
Ho proprio apprezzato questa recensione, dare rilievo a questi importanti concetti è fondamentale. Tutto nasce dal condividere il pane.